Pasta, dignità e verità. Con Nives Monda, senza se e senza ma

di Tonino Scala

Nives Monda non ha cacciato nessuno dal suo ristorante. Non ha discriminato nessuno. Né per la nazionalità né per l’origine. Ha accolto due clienti israeliani, li ha fatti accomodare, ha servito loro il pranzo. Tutto tranquillo.

Poi, durante la conversazione tra i due clienti e altri avventori, si è parlato del “loro meraviglioso paese”. A quel punto, Nives ha espresso un pensiero legittimo: «Sarà pure bello, ma il governo di Israele sta sterminando la popolazione di Gaza».

Una frase dura, ma fondata sui fatti che ogni giorno vediamo nei notiziari: civili sotto le bombe, bambini che muoiono di fame, ospedali distrutti.

Da lì, la discussione. Accesa, certo. Ma nessun insulto, nessuna espulsione. Anzi: quando il tono si è alzato, è stata proprio Nives a dire ai due clienti che potevano anche andare via senza pagare. Avevano già mangiato. Nessuno è stato maltrattato.

Ma in quel momento – guarda caso – i due tirano fuori il telefono e iniziano a registrare. Cercano la prova per far passare la ristoratrice come razzista o antisemita. Un pezzo di video, decontestualizzato, pubblicato online per scatenare la gogna mediatica. E ci sono riusciti.

Nel frattempo, mentre tutto questo accadeva in Italia, Israele – dal 2 marzo – continua a impedire l’arrivo di aiuti a Gaza. La gente muore di fame. Ma nessuno dei grandi indignati del web dice una parola su questo.

Nives Monda non è contro gli israeliani. È contro l’ipocrisia. Contro chi nega l’evidenza, contro chi difende l’indifendibile. Ha parlato con coraggio, a volto scoperto, pagando un prezzo alto per la sua sincerità.

In un mondo dove spesso si resta zitti per convenienza, Nives ha scelto di dire la verità. Per questo le va data solidarietà piena. Andate nel suo ristorante. Mangiate. Parlate. E abbracciatela, anche da parte di chi non può esserci.

Be the first to comment

Leave a Reply