
Una Festa di Compleanno per festeggiare i 66 anni di Giancarlo Siani…
Ma non è morto il 23 Settembre 1985?
Fisicamente si, ma rimane vivo, ben vivo, nel cuore del fratello Paolo, del nipote Gianmario, degli altri parenti, degli amici, di “Radio Siani”!
“Buon 66° Compleanno, Giancà!” è stato urlato da quanti si sono radunati dinnanzi l’entrata de “il Mattino”, il suo giornale, al Centro Direzionale di Napoli, Venerdì 19 Settembre, proprio in occasione del 66° anniversario di nascita.
Una delle tante, troppe, vittime di camorra.
Oggi, dunque, Giancarlo avrebbe 66 anni: forse avrebbe qualche filo d’argento sulle tempie o sarebbe totalmente calvo…
Ma avrebbe lo stesso sorriso spento dalla raffica di camorra!
Forse sarebbe stato tra gli studenti che hanno occupato gli atenei per denunciare il genocidio in Palestina ed invocare la Pace…
Forse avrebbe dato voce a chi è sfruttato nei campi e nei magazzini, a chi presidia le fabbriche, a chi muore nei cantieri…
In 26 anni di vita con 651 articoli è riuscito a tracciare la strada del suo impegno di giornalista-giornalista!
In occasione del 40° anniversario della morte (23 Settembre 1985), sono state organizzate decine e decine di iniziative per ricordarlo: io ho partecipato a quella di Venerdì 19 Settembre, immaginandomi come Giancarlo avrebbe scritto delle tragedie di Petru Birladeanu, Pasquale Miele, Salvatore Barbaro, Francesco Pio Maimone.
Sono partito da un’annotazione: nelle Scritture c’è un dolore che racconta il più assurdo, inspiegabile, illogico tra tutti i dolori…
E’ quello di una madre che deve sopravvivere alla morte del figlio.
Come le madri di Pasquale Miele, di Salvatore Barbaro, di Francesco Pio Maimone o la moglie di Petru Birladeanu.
La torta con le fragole e lo spumante hanno, sempre, per me, un retrogusto amarognolo, ma, finchè ci sarà la possibilità, io la mangerò e lo berrò urlando “Buon Compleanno, Giancà!”…
Emilio Vittozzi
Foto di Matteo Rea
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