
– dall’Inviato Emilio Vittozzi –
Foto di Ciro Fiengo
Alle 18,30 circa a Piazza San Pasquale a Portici c’è un caldo accettabile, in quanto tira un bel venticello di mare… Pian piano, parte una lunga fila indiana di Uomini, Donne e bambini: l’età media è ben oltre i 50 anni… Impiegati, Operai, Docenti, Casalinghe, Pensionati si son dati appuntamento nella piazza dinnanzi la stazione delle Ferrovie dello Stato, con qualche sparuto giovane: per manifestare il proprio incondizionato appoggio alla martoriata Palestina. Fra slogan, applausi, canti, il corteo parte da Piazza San Pasquale e giunge sul molo di Portici, dove ci sono varie barche con la bandiera della Palestina. E’ un rivolo di speranza. E’ un piccolo fiume di Umanità. E’ la parte più “incazzata” di Portici democratica ed antifascista che dice “Basta!” con le immagini televisive di bombardamenti su civili inermi ed affamati, su ospedali, su chiese… E’ un genocidio: il mondo intero lo urla, tranne Trump e i suoi lacchè al governo centrale. Costoro non riescono a spiccicare che parole di circostanza, false come una moneta di tre euro. Parlano di famiglie tradizionali e ne hanno più di una, oltre a quella “ufficiale”. Parlano di rispetto per la Donna ma non fanno granchè in difesa di quelle violentate, seviziate, umiliate, uccise da “uomini” che dicevano di amarle. Parlano, parlano, parlano, in tutti i telegiornali, quelli RAI, quelli Mediaset, quelli de la 7: parlano, ma non fanno nulla.
I manifestanti di Portici portano cartelloni crudi, brutali,perchè rispecchiano ciò che sta subendo il popolo palestinese.
Le auto si fermano per farli passare: nessuno, dico nessuno, manifesta intolleranza, nessuno interrompe il lungo corteo!
Qualcuno arranca per le scale, subito aiutato da altri manifestanti. Ma si deve andare avanti, sul molo.
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