Lo smantellamento del sistema sanitario pubblico è la crisi dei nostri giorni

di Flavia Brescia

 

Era il 1978 l’anno in cui veniva ucciso Moro. Sandro Pertini veniva eletto Presidente della Repubblica e Giulio Andreotti Presidente del consiglio. Nello stesso anno il parlamento approva la legge 833 della ministra Tina anselmi che sancisce di fatto il diritto alla cura per tutte e tutti, fino a quel momento c’erano gli enti e classi mutualistiche Inail, l’Inami che funzionavano come assicurazioni sanitarie la Costruzione all’articolo 32 pose le premesse per un sistema sanitario nazionale gratuito.

Negli anni abbiamo assistito allo smantellamento totale di questa legge. La sanità pubblica oggi totalmente in ginocchio da Nord a sud sta facendo pagare a caro prezzo le scelte politiche che hanno sempre più indebolito il sistema sanitario nazionale rafforzando il privato.

La guerra che stiamo vivendo vede una prima linea totalmente disarmata e a rischio. Se pensiamo che il modello sanitario della Lombardia era considerato il fiore all’occhiello del nostro Paese, vederlo piegato, ci restituisce il conto dei tagli. Sono sotto gli occhi di tutti le immagini nelle corsie degli ospedali del nord Italia, uomini e donne di tutte le età “sistemati” su barelle, senza dispositivi idonei.

Bisogna agire e subito, ora. La Cina ci fa sapere che chiudersi in casa ottiene il risultato di far infettare i nuclei familiari, bisogna mettere in campo provvedimenti attivi screening dei positivi, tamponi, personale medico, spazi adeguati, attrezzature, questo possiamo farlo aprendo gli ospedali chiusi. Bisogna pretendere che i policlinici, benché sprovvisti di P.S. possono (devono) supportare l’emergenza che non prevede solo casi di covid-19. Requisire subito gli oltre 1400 posti delle cliniche private che hanno possibilità di esistere perché pagati dal servizio sanitario nazionale, cioè soldi pubblici. In questo momento di crisi è necessario, indispensabile che chi ha avuto in questi anni, e parlo della sanità privata, metta a disposizione dell’emergenza i posti letto.

1 Commento

  1. Bisogna solo correggere il numero della legge, istitutiva del SSN, che è 833 del 1978, non 883 e, forse, ricordare anche colui che ne ha curato, nel 1980, i primi passi: il socialista Aldo Aniasi. Tina Anselmi e Aldo Aniasi.Due politici di grande spessore, due figure istituzionali che hanno formato e forgiato la loro caratura autenticamente democratica nella militanza partigiana.Oltre ai ventilatori e alle mascherine avremmo bisogno di recuperare quello spessore etico, culturale e politico. Lo stesso che ci permise, in quello stesso 1978 e nei terribili anni che seguirono al delitto Moro, di essere davvero un popolo, una comunità. Non del tutto sovrana, forse, ma certamente molto meno suddita e disgregata di quella che oggi è chiamata a fronteggiare queste nuove paure.

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