Visto che De Luca non risponde alle domande, lo facciamo noi

di Franco Mari

Siccome De Luca parla da solo e non risponde alle domande, siano esse poste da giornalisti o da forze politiche, ora ci facciamo da soli le domande e le risposte. Cominciamo dall’ultima ordinanza. Perché De Luca rimanda di tre giorni l’apertura di alcune attività, alimenta l’incertezza sull’apertura della Campania ai residenti in altre Regioni per il 3 giugno, mantiene l’obbligo delle mascherine, ovunque, addirittura fino al 31 luglio? Per conquistare ulteriore visibilità e confermare il ruolo di tutore della salute a tutti i costi, come qualcuno ha detto? No, o almeno non solo, in realtà le motivazioni vere sono molto più “terra terra”. Si tratta semplicemente del tentativo di condurre nelle prossime ore e nei prossimi giorni una trattativa con alcune categorie produttive, in particolare quelle legate ai settori del turismo, a scopo esclusivamente elettorale. Di qui a poco, ristoratori, albergatori e balneatori si accorgeranno dell’enorme rischio connesso a queste disposizioni. In particolare, è evidente, nessuno si sognerà, già in questi giorni, di prenotare un fine settimana o una vacanza in Campania nel mese di giugno se non c’è certezza della possibilità di entrare nella nostra Regione. In questo settore le disparità di condizioni con altre Regioni contano! A questo punto si apre la trattativa. Ed è proprio quello che De Luca voleva. Poi, dopo una mole di lavoro “straordinaria”, diversi confronti a tutto campo, una analisi puntuale dei dati epidemiologici, con l’avallo di tecnici, di esperti, e soprattutto dell’unità di crisi regionale, il Presidente della Regione Campania comunicherà urbi et orbi che da una certa data le mascherine non saranno più obbligatorie all’aperto, che in Campania si potrà venire tranquillamente come in tutte le Regioni italiane e probabilmente che l’uso dei pannelli divisori nei ristoranti sarà facoltativo e alternativo ad altre precauzioni. Naturalmente non potranno mancare dichiarazioni dei suddetti rappresentanti, entusiaste della disponibilità al dialogo e della comprensione del Presidente. Tutto qui. Tutto scritto nel copione dell’eterna campagna elettorale in cui stiamo affogando. Scommettiamo?

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