Un fiume (umano) in piena…

 

Proveniente dai treni della (gloriosa) ex Circumvesuviana, dai treni di ANM, dai treni delle Ferrovie dello Stato, dagli autobus di ANM; oppure con auto personali o a piedi…

Per mettersi in moto il corteo ha impiegato quasi due ore (il Vostro Inviato ne è testimone)!

Piazza Mancini, Piazza Garibaldi, parte di Corso Umberto erano già pieni prima delle 9 del mattino…

Docenti e studenti, Operai e Pensionati, Medici e Paramedici, Uomini e Donne dell’intero “campo largo”: Militanti di Sinistra Italiana, Verdi, PD, Partito Socialista, 5 Stelle, Potere al Popolo, CARC, Rifondazione Comunista, USB, UIL, Libera, Emergency, Mani tese, insieme superando divisioni anagrafiche, di sesso, di partito, di sindacato.

E poi bambini, tanti bambini: perchè per quelli di Gaza, violentati, offesi, mutilati, uccisi, Napoli è scesa in piazza!

Senza se e senza ma, per tutti, i tantissimi partecipanti, in Palestina è in atto un genocidio!

Che Meloni, Salvini e Tajani vogliano o meno, per la Napoli Democratica ed Antifascista è così…

I mass-media sminuieranno il corteo, la partecipazione appassionata nonostante un caldo ferragostano, ma in piazza c’era la Napoli che si ribella a ciò che sta succedendo a Gaza; quello che il Governo Meloni, succube di Trump, non vuole ammettere, non vuole chiamare con il suo vero nome: genocidio!

Il traffico di Napoli è impazzito: per tutta la mattinata era tutto bloccato…

Stupendo vedere la già affollata Stazione Centrale di Piazza Garibaldi invasa dai manifestanti al grido “Free free Palestine!” o di “Palestina libera”, con tamburi a scandire il tempo…

Quello che manca a Gaza per non far morire altri bambini a Gaza…

E’ dal 7 ottobre 2023 che Israele sta compiendo un genocidio contro i Palestinesi a Gaza: lo ha affermato la Commissione d’Inchiesta Internazionale Indipendente delle Nazioni Unite. Ma tutto questo la cricca Meloni-Salvini-Tajani non lo sa…

Napoli oggi non era una cartolina: era un mare che urlava, ferro che resiste, popolo che camminava…

Un ponte che diventava una sola bandiera: i colori della Palestina che abbracciano il Golfo.

Napoli oggi è stato questo: libertà, rabbia, pace.

Oggi Napoli era la Palestina. Palestina libera! dall’Inviato Emilio Vittozzi (nella foto con il Cantautore Massimo Ferrante)

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