“Gli italiani come gli ebrei”. Fratoianni: “L’esame di maturità serve ai collaboratori di Bianchi…”

Foibe, la circolare shock del Ministero dell’Istruzione: “Gli italiani come gli ebrei”

La lettera firmata dal capo dipartimento Stefano Versari.
L’Anpi: “Paragone aberrante e inaccettabile, così si banalizza la Shoah”
Fratoianni: “L’esame di maturità serve ai collaboratori di Bianchi…”

 

Un paragone storico assurdo, a firma però del ministero dell’Istruzione. Oggi è il Giorno del ricordo in memoria delle foibe e nella circolare per le scuole firmata dal capo dipartimento Stefano Versari, già presidente nazionale dell’associazione genitori delle scuole cattoliche, si legge questa frase: “Il Giorno del ricordo e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la ‘categoria’ umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla ‘categoria’ degli ebrei”.

L’accostamento è palese. Da una parte la Shoah – sei milioni di ebrei indifesi eliminati in maniera scientifica; l’antisemitismo, compreso quello italiano, diventato ragione di Stato – e dall’altra una vicenda storica minore e molto più complessa, figlia di un conflitto in corso dove anche le aggressioni del regime fascista ebbero delle loro responsabilità, peraltro con un numero di vittime infinitamente inferiore. Due fatti così messi sullo stesso piano.
“Chiediamo urgenti lumi al ministro dell’Istruzione su questa comparazione che consideriamo storicamente aberrante e inaccettabile”, dice il presidente nazionale di Anpi Gianfranco Pagliarulo. “La Shoah ha una sua unicità per il coinvolgimento della popolazione tedesca nel suo complesso – aggiunge Roberto Cenati dell’Anpi milanese – fu uno sterminio pianificato su una popolazione inerme e senza colpa, così la si banalizza accostandola ad altri fenomeni pur tragici, prodotti della guerra scatenata dai nazifascisti”.
Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlando dell’equiparazione come di “un’operazione cinica e strumentale che non c’entra nulla con il rispetto del dolore e con la verità storica. Se poi ci si mettono pure i burocrati del ministero dell’Istruzione a fare paragoni assurdi  e ad equiparare l’Olocausto con la tragedia delle Foibe, significa che si è superato ogni limite nella banalità. A questo punto, forse l’esame di maturità dovrebbero farlo i collaboratori del ministro Bianchi e non i 18enni del nostro Paese…”.

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