Le “Comunità energetiche” per rigenerare le realtà locali e per riscrivere il modello di sviluppo territoriale

 

di Ranieri Popoli

Sinistra Italiana Avellino

 

Martedì 1 Luglio 2025, alle ore 18.00, presso la Sala del Consiglio Comunale “G. Raviele” di San Martino Valle Caudina (AV), si svolgerà un incontro aperto sul tema : “ Verso la Conferenza delle Comunità energetiche della Valle del Sabato e dei territori del Partenio”. Presentazione della Proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Disposizioni per il contrasto al consumo del suolo, la tutela del mare, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la conversione ecologica della produzione del cibo in Campania.

Dopo quello di Petruro Irpino è il secondo appuntamento di un percorso, promosso dal Movimento “Rigenera”, di concerto con comuni, associazioni e movimenti, che dopo altre tappe a fine anno vedrà la sua conclusione nel Forum provinciale degli Enti Locali e territoriali per verificare proposte e iniziative in merito allo sviluppo di una Rete di “Comunità Energetiche” e alla messa in opera della suddetta proposta di legge di iniziativa popolare regionale.

Due anime in un corpo solo, per dirla con le parole di Gaber, per tentare un esperimento di democrazia territoriale laddove le popolazioni e i poteri locali assumono in sé una responsabilità partecipativa di proposta e realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile.

Non si tratta, quindi, di evocare sani ma spesso irrealizzati princìpi valoriali ma di iniziative realmente incidenti nel tessuto socio-produttivo dei diversi ambiti territoriali regionali, i quali contengono due elementi fondamentali di discontinuità: il superamento della cultura ottriata del dirigismo governativo regionale, si veda la fallimentare esperienza dei biodigestori provinciali, e il riconoscimento “costituente” del federalismo territoriale che riconosce la natura multiforme della Campania dove persistono elementi e realità di profonda differenziazione che esigono un’armoniosa considerazione e un’articolata valorizzazione.

La proposta di legge, nonostante il ragguardevole successo registrato dalla petizione, giace ancora nei cassetti del Consiglio regionale, mentre, per quanto riguarda le Comunità energetiche siamo ancora alla realizzazione di poche anche se significative esperienze pilota.

Le ragioni sono molteplici in quanto registriamo ancora un gap di conoscenza, di socializzazione territoriale, di diffidenza culturale e di altri fattori, non meno importanti, che riguardano in particolare il processo di fattibilità.

Per queste ragioni la scelta di tenere il secondo incontro nell’importante cittadina caudina è stata dettata dalla opportunità di confrontarsi con l’interessante esperienza di Comunità energetica in corso di realizzazione la quale ha già registrato importanti step che consentiranno di confrontarsi con cognizione di causa sul tema.

L’importanza strategica e per certi aspetti rivoluzionaria delle Comunità energetiche sta nella possibilità di concorrere a realizzare un sistema sostenibile, non più centralistico e con una forte spinta partecipativa dal basso, rendendo responsabili le popolazione e le istituzioni locali.

Ma fattore non secondario è la possibilità di poter abbattere sensibilmente i costi non solo come minori spese da parte dei contribuenti ma anche in termini di alleggerimento da una dipendenza che, considerato il sempre più instabile e inquietante scenario internazionale. comporta per le realtà di base una sempre maggiore insostenibilità sia che si tratti di fonti tradizionali che innovative.

Ma quello che probabilmente costituisce l’aspetto più significativo con la realizzazione di Comunità Energetiche è l’opportunità di segnare un cambio di rotta politica e di cultura di governo rispetto alla reale funzione di autogestione da parte delle comunità che soccombono alle dinamiche di realizzazione di infrastrutture energetiche promosse e/o realizzate da società multinazionali o dai diversi organi istituzionali dello Stato.

Abbiamo detto dei biodigestori ma per estensione potremmo tranquillamente far riferimento ai parchi eolici, alle trivellazioni di terra e di mare, agli elettrodotti, ovunque si genera un’impropria cessione di sovranità autonomista laddove vige il supposto convincimento della superiorità degli interessi nazionali rispetto alla salvaguardia di quelli territoriali.

Senza cedere alle ali della fantasia. me restando ancorati a un responsabile realismo, le Comunità energetiche non sono solo un innovativo strumento di procacciamento energetico ma anche uno snodo della filiera della tanto evocata economia circolare capace, cioè, di generare interessanti rivolti nell’ambito delle diverse filiere della sostenibilità produttiva che ribaltano alcuni canoni tradizionali come quelli della strumentazione e della pianificazione urbanistica, della relazione con le risorse naturali autoctone e l’implementazione dell’ imprenditoria locale.

Questo significa ripensare la natura e le funzioni degli enti locali pur in un contesto generale di oggettive difficoltà, sospese come sono tra depauperamento di risorse antropiche, ambientali, ed economiche, in specie nelle aree interne, e una potenzialità futuro, di enti non solo più gestionali ma di reale promozione di sviluppo, invertendo il penalizzante paradigma del municipalismo per intraprendere quello della collaborazione strutturale intercomunale.

Di tutto questo, con un parterre di relatori di tutto rispetto, si parlerà nell’evento di San Martino Valle Caudina, confidando nell’auspicio e nella buona volontà di quanti credono ancora che il nostro futuro non è in mano altrui.

 

 

 

 

 

 

 

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