Salerno, presentato il “Libro Nero sulla sanità campana”: «Ultimi eravamo, ultimi siamo rimasti»

 

La denuncia di Sinistra Italiana Campania: «In questa Regione il diritto alla salute è negato. Altro che terzo mandato, serve cambiare il sistema»

Si è tenuta questa mattina, presso la Casa della Sinistra di Salerno, la conferenza stampa di presentazione del Libro Nero sulla sanità campana, dal titolo emblematico: “Ultimi eravamo, ultimi siamo rimasti”. Un lavoro realizzato da Sinistra Italiana Campania, che documenta in maniera puntuale e militante il tracollo del sistema sanitario regionale: liste d’attesa interminabili, migrazioni sanitarie in crescita, diseguaglianze territoriali e diritti calpestati.

Alla conferenza, moderata dal giornalista Massimiliano Amato, sono intervenuti Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana, Franco Mari, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Titti Santulli, segretaria provinciale SI Salerno, e Salvatore Raimondi, responsabile sanità del partito sul territorio.

Un’emergenza strutturale negata

«In Campania – ha dichiarato Tonino Scala – il diritto alla salute è diventato una chimera. C’è un’emergenza strutturale che va affrontata ora, subito, senza più perdere tempo su dibattiti sterili come quello del terzo mandato. Serve un campo largo, non per governare questa Regione, ma per cambiarla radicalmente. Dobbiamo ripartire dalla sanità, da ciò che tocca la vita delle persone ogni giorno, da ciò che genera disuguaglianza, dolore, rabbia.»

La cura abbandonata come missione pubblica

Molto chiaro anche l’intervento del deputato Franco Mari, che ha denunciato il fallimento complessivo del modello adottato in Campania: «Non è solo questione di attese infinite o strutture al collasso: è un sistema che ha abbandonato la cura come missione pubblica. I medici e gli operatori sono lasciati soli, i territori scoperti, le comunità abbandonate. Chi ha soldi si arrangia, chi non ne ha rinuncia. Non è più tollerabile. Occorre ribaltare le priorità e restituire alla sanità pubblica centralità politica e risorse reali.»

La sanità che discrimina i territori

Titti Santulli, nel suo intervento, ha messo in luce le disuguaglianze interne alla stessa Regione: «Il quadro che emerge è inquietante: cittadini di serie A e cittadini di serie B a seconda della provincia in cui si vive. Chi ha bisogno di cure spesso è costretto a migrare, con costi economici e umani insostenibili. È una questione di dignità, di giustizia sociale, di diritti.»Titti Santulli ha soffermato la sua intenzione sull’impoverimento complessivo: «L’impegno di Sinistra Italiana a Salerno e in tutti i territori della Regione Campania è chiaro: difendere il diritto alla salute, restituendo centralità alla sanità pubblica. Lo stato in cui versa oggi il sistema sanitario regionale rappresenta il paradigma del fallimento delle politiche del governo campano, politiche fondate su logiche di potere e non sulla cura delle persone. Questo ha portato a un progressivo impoverimento della sanità pubblica, alla sottrazione di risorse e alla loro deviazione verso il privato, fino a negare, di fatto, il diritto alla salute per tutte e tutti. Il Libro Nero sulla Sanità in Campania non è solo una denuncia documentata dell’esistente, ma un atto politico: un’assunzione di responsabilità e un impegno concreto per un cambiamento radicale. Vogliamo rompere il silenzio, dare voce a chi soffre, e costruire – insieme – un’alternativa che metta al centro la salute, l’equità e la dignità delle persone.»

La voce del territorio

Salvatore Raimondi ha raccontato il volto più umano del disastro: quello delle persone comuni, delle famiglie che ogni giorno fanno i conti con un sistema che non funziona. «Questo libro raccoglie le voci di chi ogni giorno subisce le conseguenze di una sanità inefficiente. Non è solo un dossier: è un grido di allarme e un atto di responsabilità. Chi governa la Regione ha il dovere di ascoltare queste storie e agire. Noi non ci stancheremo di denunciare.»

La chiusura amara

A chiudere, con un tocco di amara ironia, è stato di nuovo Tonino Scala, che ha ripreso le parole del Presidente della Regione Campania:
«De Luca ha ragione: in Campania c’è un miracolo. Il miracolo è che se prima per fare una PET ci volevano sei mesi nel pubblico, ora anche nel privato convenzionato è la stessa cosa. Da qui dobbiamo partire, non dal terzo mandato, ma da un’idea nuova di Regione. Serve un progetto largo e popolare, che abbia il coraggio di cambiare davvero.»

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