Comparto Distribuzione: Sinistra Italiana al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori

Sinistra Italiana Campania sostiene la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto della distribuzione moderna organizzata, in sciopero nella giornata di oggi contro Federdistribuzione. Lo sciopero segue la rottura delle trattative per il rinnovo del CCNL del comparto a causa dell’irresponsabilità delle parti datoriali a rispettare diritti e garanzie dei lavoratori e delle lavoratrici. Come sempre, il rinnovo contrattuale di un comparto è oggetto di rappresaglia da parte del capitale: Federdistribuzione propone una logica di scambio basata sull’erogazione dell’aumento salariale in cambio dell’abbassamento dei livelli di inquadramento e della precarietà normativa.

 

L’ultimo CCNL sottoscritto da Federdistribuzione risale al 2019 (!) Sono cinque anni che i lavoratori e le lavoratrici delle imprese affiliate a tale parte datoriale aspettano di vedersi riconosciuti i propri diritti! La ritrosia patologica del capitale a riconoscere diritti e garanzie a chi crea lavoro è insopportabile. Le richieste di Federdistribuzione per siglare questo contratto sono al limite del grottesco, per non dire dell’osceno: l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata; lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori, come il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione); l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una “nuova” mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori. Non solo: l’aumento salariale che sarebbero disposti a concedere sarebbe di 70 euro lordi sulla base dell’inquadramento in full time.

 

Il lavoro salariato è costantemente mortificato e umiliato, calpestato e denigrato da una classe imprenditoriale senza scrupoli, legittimata nel suo operare da un senso di protezione che le conferisce chi governa questo Paese. Siamo vicini a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici che lottano per la propria dignità professionale, per il proprio salario e per i propri diritti.

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