Amareggiato, basito, senza parole

di Tonino Scala

La gente muore, gli operatori sanitari lanciano ogni giorno gridi d’allarme, se ti ammali in queste ore devi sperare di aver il covid per avere un minimo, forse, di assistenza e c’è chi gioca con i numeri e con le parole. Ho il voltastomaco.

Vecchietti che ti chiamano, perché dopo aver visto e sentito in televisione parole convincenti, vogliono capire dove fare la domanda per l’integrazione alla pensione minima e tu non sai che dire. Mi son preso un po’ di tempo prima di scrivere perché ho provato a capire, a verificare, a studiare, non può essere dicevo, non si può arrivare a tanto e invece… Son misure nazionali spacciate per altro. 80 milioni (Fsc e Por Fesr) per le pensioni più basse è stato detto. Non è un’aggiunta, non è un aumento a 1000 euro, è un rimborso per spese effettuate, non integrazione. Una cosa buona per l’amor di Dio, ma le parole, benedette e maledette parole! Si tratta di una possibilità di rimborso fino a quella cifra. Bisognerà dimostrare di aver ricevuto delle prestazioni a casa, acquistato dispostivi sanitari mascherine e quant’altro, di aver comprato materiale informatico, immaginate il vecchietto che non può mangiare, uno di quelli che prende sino a un massimo di 515,07 euro al mese, acquistare un pc? Le Istituzioni hanno il diritto dovere di non lanciare proclami dalle emittenti locali, ma di parlare con atti, delibere, provvedimenti possibilmente, e dico possibilmente, chiari. Invece si fa propaganda, mentre la paura assale, la gente muore, la sanità è alla deriva, gli operatori sanitari non hanno dpi adatti, ieri sono state consegnate tute di carta, ripeto di carte che non servono, ripeto non servono e… io un po’ mi vergogno. Mi vergogno io che non c’entro un cavolo? Sì perchè quelle istituzioni rappresentano anche me.

 

 

Ecco la misura di cui parlavo, presa dal sito della regione:

“1.1 Sostegno straordinario a favore dei pensionati titolari di pensioni sociali e di assegni sociali (75.665 persone): nei mesi di maggio e di giugno prossimi, a tutti i pensionati che percepiscono dall’INPS un importo mensile inferiore a 1.000 euro la Regione Campania erogherà un contributo tale da garantire i 1.000 euro al mese.

Poiché l’importo medio mensile erogato dall’INPS a questi soggetti è pari a 497 euro, la Regione Campania coprirà mediamente i restanti 503 euro.

Potrà essere utilizzato per le seguenti spese:

˗ servizi di assistenza socio – sanitaria domiciliare;

˗ servizi a domicilio per la consegna della spesa alimentare, l’acquisto medicinali, commissioni varie;

˗ acquisto di strumenti informatici o tecnologie per favorirne l’autonomia;

˗ acquisto di dispositivi igienico sanitari di protezione individuale.

Beneficiari: pensionati titolari di assegni sociali e pensioni sociali che percepiscono dall’INPS un importo mensile inferiore a 1.000 euro: 75.665 persone”

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